Dr.ssa Alessandra Collina

"Rendi cosciente l′inconscio, altrimenti sarà l′inconscio a guidare la tua vita
e tu lo chiamerai destino" (C.G. Jung)

È spesso necessaria una figura di riferimento che guidi i nostri primi passi verso una nuova direzione, come ricercatori che prendono coscienza delle esperienze difficili e dei nodi problematici derivati dalle relazioni con le principali figure che hanno caratterizzato la vita di ciascuno.
Ricercatori di un “IO consapevole”, in grado di ritrovare la serenità e l’armonia, che consente di sintonizzarsi con la parte più nascosta di noi stessi ed avere una visione più ricca e positiva nella riscoperta di chi si è.
COME LAVORO

"Quando la relazione tra corpo e mente è in una situazione di equilibrio, la qualità della nostra vita, le relazioni con gli altri, il rapporto con noi stessi ed il nostro mondo emozionale raggiungono una forma di armonia e tenerezza qual′ è quella del bambino, nello stato di grazia e vivacità del primo periodo di vita."
(A. Lowen)
Stato, a cui, in età adulta, solitamente diamo il senso di felicità e/o benessere e può prodursi solo quando si supera la dicotomia tra mente e corpo. Presupposto della possibilità che queste due parti siano connesse si collega al processo di “mentalizzazione”, ovvero alla capacità di rappresentare sé e gli altri in termini di stati mentali “intenzionali”, cioè elementi psicologici come desideri, sentimenti, aspettative o convinzioni che sono alla base del comportamento e lo motivano. In seguito a questa capacità, le azioni possono essere interpretate come conseguenti a stati mentali ed assumere un significato psicologico. La componente autoriflessiva del mentalizzare ricorda il concetto di mindfulness [Siegel 2007], che nel buddismo zen corrisponde a “saper tener viva la propria consapevolezza nella realtà presente”, anche se nel significato originale questo non si riferisce solo alla mente, ma all’intero organismo. La persona, troppo spesso, non riconosce o sa motivare le emozioni e le sensazioni di malessere, lasciandosi sopraffare da sentimenti di agitazione, angoscia, congelamento, ansia, ecc… Il dolore che si esprime attraverso il corpo diventa spesso la manifestazione di ciò che non si riconosce mentalmente per cui non gli si attribuisce un significato psicologico. Nella maggior parte dei casi, si sente un disagio che potrebbe diventare un continuo “rimuginare” mentale indistinto di sottofondo. Oppure manifestarsi in sintomi prevalentemente somatici quali, nausea, gastrite, tachicardia, asma bronchiale, irregolarità mestruali, acne, psoriasi, cefalea, crampi muscolari, giramenti di testa, insonnia, inappetenza, ecc.. La persona “in armonia” è una persona che non subisce continue interferenze per situazioni irrisolte, ma dispone di tutte le sue energie per entrare in modo autentico in contatto con se stesso e l’ambiente in cui si trova, potendo realizzare la giusta apertura e flessibilità che l’adattamento quindi la “mentalizzazione” permette. Il senso del piacere per l’uomo nasce da un ritmo ed un fluire di vita naturale ed equilibrato che abbraccia tutte le sue attività e rapporti portando con sé cose, sensazioni, pensieri ed esperienze che lo fanno sentire parte di un universo.

"Non è possibile lasciare gli eventi traumatici alle spalle finché non si è capaci di fare i conti con il passato, riconoscendo i demoni invisibili contro cui si sta combattendo."
(V. D. Kolk)
Il conoscere ed esplorare ciò che di noi non conosciamo ci permette di ritrovare l′equilibrio attraverso lo scoprire/incontrare tutte le espressioni del nostro modo di essere nel mondo, anche i particolari apparentemente irrilevanti, frutto di comportamenti inconsapevoli. Quindi di riappropriarci consapevolmente di parti o pezzi del nostro sé che tendiamo ad alienare, nascondere o bloccare, per essere noi stessi nel "qui ed ora", per essere chi effettivamente siamo o possiamo e vogliamo essere.

"L′emozione è come un fiume: se è secco siamo nel deserto; se è sovrabbondante, anneghiamo."
(A. Liss e M. Stupiggia, 1994)
Le sofferenze, se non condivise e consapevoli, possono autoalimentarsi, trasformarsi in ossessioni. Nella condivisione, al contrario, i pensieri negativi, aprendosi a nuovi orizzonti, possono dissolversi nella consapevolezza reciproca ed essere superati e / o canalizzati, come l′acqua di un fiume che scorre verso la propria origine, liberandosi dei detriti che cercano di fermarne il corso.

La psicoterapia diventa come gli argini di questo fiume, in quanto aiuta la persona a sentirsi contenuta in un contesto di sicurezza ed ascolto, dove può riconoscersi, svelarsi nelle parti più profonde di sé.

"Senza emozione è impossibile trasformare le tenebre in luce e l′apatia in movimento."
(C.G. Jung)



Attraverso l′ascolto e la relazione accompagno la persona nel percorso verso la "luce" (consapevolezza del sé) e, quindi, la ripresa della propria integrità ed interazione mente - emozioni - corpo. Quell′unità che diventa conoscenza del proprio essere conscio ed inconscio, trasformando la condizione del "qui ed ora" in una situazione di maggior benessere, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista emotivo.
Solo all′interno di una relazione sicura, calda e non giudicante, si potranno ascoltare i messaggi dolorosi del cervello emotivo.
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